I SALI
I problemi estetici e di conservazione delle murature sono stati, fino ad ora, affrontati in termini di sola deumidificazione. Tale approccio è da ritenersi insufficiente al fine di un risanamento globale della muratura, perché trascura il problema, talvolta prevalente, della presenza di sali.
I sali si manifestano a cominciare da una quota di circa una decina di centimetri dal culmine della macchia umida. Si tratta del cosiddetto “salnitro”, che sgretola pitture, intonaci, rivestimenti e col tempo arriva a danneggiare gli stessi mattoni che costituiscono la muratura.
Il “salnitro” prende il nome dai nitrati, spesso originatisi dalla decomposizione di sostanze organiche azotate ma non sono gli unici presenti, infatti, vi sono anche solfati, provenienti da residui industriali e organici in falda o piogge acide,
cloruri, ubiquitari e carbonati che spesso si generano in situ derivando dagli impasti per gli intonaci o dalle malte per muratura.
Tutti questi sali sono solubili in acqua e si depositano, dopo l'evaporazione di essa, al culmine della macchia di umido, aggregandosi in forme microcristalline. Questi cristalli sono igroscopici ed in virtù di questo fatto hanno la possibilità di ottenere solvente dall'ambiente circostante ed incrementare di volume fino a tre volte. La pressione che tengono ad esercitare sul rivestimento, durante queste fasi di ricristallizzazione ed espansione, può raggiungere le 1000 atm! A queste considerazioni si deve aggiungere il fatto che alcuni di quei sali, cloruri e nitrati, possiedono caratteristiche ossidanti che possono influire negativamente con il funzionamento regolare degli elettrodi e la loro durata.
LA NOSTRA TECNOLOGIA: GLI ELETTRODI
Un elettrodo destinato a rimanere per molti anni all'interno di una muratura e che, dopo le operazioni di asciugatura (applicazione di un sovrapotenziale), deve mantenerla asciutta tramite l'applicazione di un potenziale opposto a quello naturale, deve dare ampie garanzie di stabilità
elettrochimica e meccanica.
Il fenomeno che ne limita certamente la durata è l'elettrolisi, che accompagna ogni elettrosmosi compiuta in regimi di potenziale superiore a
1.23V. Questo potenziale fortemente ossidante sull'elettrodo positivo (anodo) ne provoca la lenta ma inevitabile dissoluzione con l'aggiunta di fenomeni di passivazione che ne diminuiscono il potere di scarica.
Per ovviare a tutto ciò il nostro elettrodo positivo (anodo) costruito con materiali nobili trattai ad alte temperature con ossidi misti non è soggetto a nessun tipo di passivazione e di conseguenza a nessuna perdita di scarica e garantisce il perfetto funzionamento dell'impianto negli anni.
LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO
Dopo aver stimato l'entità dell'opera, si procede ad un'attenta analisi dei locali e delle planimetrie, onde individuare la migliore disposizione possibile degli elettrodi, compatibilmente con le esigenze architettoniche ed alla particolare struttura dell'edificio.
Il passo successivo consiste nell'analizzare le murature per individuare le zone particolarmente colpite dai sali, al fine di eseguire un intervento di desalificazione delle superfici contaminate.
Il terzo passo consiste nell'intaglio delle tracce o dei fori, entro cui verranno collocati gli elettrodi o le puntazze.
Nella stesura dei cavi elettrodo
Nel fissaggio degli stessi mediante malte rese conduttrici con nostri additivi.
Il quarto stadio dell'opera prevede l'installazione della centralina di controllo di alimentazione dell'impianto ed il collaudo finale.
MURATURE FUORI TERRA
- Nelle murature fuori terra gli elettrodi vengono posizionati:
Uno o più elettrodi dispersori di corrente a
Polarità positiva sino a livello massimo
Raggiunto dall'umidità.
- Alla base della muratura un elettrodo negativo continuo o a puntazze .
MURATURE CONTROTERRA
- Uno o più elettrodi dispersori di corrente positivi sino al livello massimo raggiunto dall'umidità. Pos. 1
- Serie di elettrodi negativi a puntazze entro Il terrapieno pos.2
- Elettrodo dispersore di corrente negativo Continuo o a puntazze pos.3
L'ultima fase richiede la stesura a pennello a basso spessore sulle murature nuda prima della realizzazione dell'intonaco di un speciale prodotto filtrante con capacità di impedire alle molecole di acqua di condensa di solubilizzare i sali di superficie.
N.B. -
Importante
Il tipo di intonaco da utilizzare per le superfici murarie deve essere a base calce idraulica naturale.